Valeria è grassa.
Morbida ovunque,
persino nei pensieri.
Prova un piacere così
dolce nel sentire i sapori.
Da tempo, ormai, ha
imparato ad apprezzare il salato che le fa venire sete; il dolce che le regala
la voglia di accocolarsi e dormire.
Poi il piccante,
l'amaro, lo speziato, il freddo, il vellutato.È così che, a riscatto degli anni
passati, ha compreso alcuni sapori dell'infanzia.
Il diplomatico, la
pastarella della domenica, quella che rilasciava sulla tovaglia e la barba del
padre, un po' di zucchero a velo.
Il peperoncino
macinato fresco sul minestrone, da bambina sembrava svuotarle la bocca e
rovesciarla nell'aria, ora la fa sorridere con la sua forza allegra.
Così nel ricordo e
nelle possibilità di ricette future Valeria prende chili e fa la spesa.
Al mercato la
salutano tutti, uomini e donne. Eppure sono gli uomini a guardarla come fosse
panna montata. Si dice che i fortunati che ne abbiano assaggiato il gusto
abbiamo subito preso su di loro due o tre chili e che non si siano più voluti
fermare.
Valeria ne è lieta e
spalma su un pezzo di pizza bianca, la nutella. Leccandosi le labbra.
Rebecca di Santo
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