sabato 30 luglio 2016

Noi siamo usciti da Auschwitz, ma Auschwitz non è uscito da noi. Goti Bauer


Il pregiudizio non è (mai) frutto di un atteggiamento psicologico individuale, quanto dell'espressione dei valori della società in cui l'individuo è inserito, risultato di una selezione discriminante tra norma e abnorme, bene e male, maggioranza e minoranza, potere e non potere.
Franco Basaglia

C'è un punto della terra che è una landa desolata, dove le ombre dei morti sono schiere, dove i vivi sono morti, dove esistono solo la morte, l'odio e il dolore.
Giuliana Tedeschi


La Polonia come fulcro delle deportazioni e dello sterminio fu una scelta ponderata, l'alternativa considerata era quella di creare una riserva ebraica in Madagascar. Uno Stato Prigione sotto il controllo delle SS.

Ma il Madagascar, dei lemuri e dei fossa, non accolse il popolo ebraico, i lager in territorio europeo furono più semplici da realizzare e, decisamente, più economici.

Le donne hanno condiviso lo stesso destino degli uomini.
Le donne hanno subito le stesse violenze, la stessa morte.

Le donne hanno subito lo sterminio della maternità.
Le donne deportate hanno subito lo stupro.
Le donne nei Campi hanno subito lo schifo carnale e psicologico della prostituzione.

Nei Campi le diverse, 
                         le attiviste politiche
                         le asociali,
                         le Rom,
                         le ladre,
                         le assassine,
                         le ebree,
                         le testimoni di Geova
                         le lesbiche.




C'erano le donne del gruppo NN, il gruppo Notte e Nebbia, le Nacht und Nebel, donne che scompaiono. Il blocco in cui stavano era recintato dal filo spinato. Impossibile uscire. Impossibile comunicare con le altre.

Le baracche Nach un Nebel erano gli avamposti degli esperimenti. Quelle donne erano cavie.

Ogni cosa che viene detta su questi posti è vera, ogni cosa che viene detta sui campi è oscena.

La sterilizzazione, ad esempio, pratica centrale della prima fase dell'eugenetica nazista, avviene con modalità violente. Esposizione a raggi X, asportazione dell'utero.
L'interruzione del ciclo per consunzione era considerata una benedizione.

E se da una parte le donne venivano rese infertili, dall'altra c'erano i bordelli. 

I bordellli furono un'idea di Himmler e iniziarono nel 1942. 
Nell'idea degli altri deportati, le donne ridotte a vivere nei bordelli erano considerate volontarie chiamate a questo lavoro, difficile far comprendere come il bordello non fosse una forma di libertà, ma un ulteriore abominio in quella perdita indistinta di identità. 
Le donne scelte non erano ebree e non avevano più di 25 anni. 
Il bordello, il Sonderbau, era presso i campi. 
I clienti erano tutti, dai detenuti ai kapò. 
I bordelli vennero pensati come incentivo per i detenuti debilitati e con scarso rendimento sul lavoro.
Non veniva usata contraccezione e nel caso in cui una donna fosse rimasta incinta l'aborto era garantito: senza anestesia e in condizioni igieniche estreme.





Come tutti i deportati queste donne sono destinate ai campi di lavoro.

Come tutti i deportati queste donne sono destinate ai campi di sterminio.

Il Campo di Ravensbrück apre il 18 maggio del 1939 con le prime 867 donne: 860 tedesche, 7 austriache.
Era un luogo quasi accogliente. 
Pavoni, un pappagallo parlante e fiori.










Il campo diventa ben presto campo di lavoro le tedesche vengono destinate ai lavori d'ufficio, le altre negli stabilimenti. Fra gli stabilimento vi era la Siemens Werke di Berlino.

Nell'ottobre del 1942 si registra il numero di 24.588 donne all'interno del campo.

Fra i lavori che le donne devono sostenere c'è quello nelle miniere di sale di Wieliczka, note anche col nome di Beemoore. Qui si lavorava alla produzione bellica.

Se ci sono donne vuol dire anche bambini.

Nel 1944 si registra il numero 91.748, proprio nel '44 arrivano le prime italiane.

Il 30 aprile del 1945 il campo verrà liberato dall'armata bielorussa. 
Come per gli altri campi, anche Ravensbrück era già stata evacuata.

Le armate trovarono circa 3.000 persone al loro ingresso: 
donne, bambini, malati. 


Vennero registrate 125.000 donne.
95.000 donne morirono
circa 870 bambini nacquero.
identificate 919 donne  italiane su 1.000.

Sulle torture possiamo tacere, perché ne abbiano sentite e, nonostante questo, rimane impossibile avvicinarci alla realtà dei singoli vissuti.
Impossibile pensare ad una sola giornata vissuta in quel clima, con quell'intensità di umanità e di bestialità.
Non è un altro mondo, è il nostro mondo.
Si è già ripetuto.
Lo abbiamo sul collo.
E la dimestichezza che dimostriamo nel fingere di non avvedercene ne è la prova
















di Rebecca

sabato 16 luglio 2016

Dopo Nizza. Dopo la Morte. Rebecca



Dopo Nizza. Dopo la Morte. 

Non so dire
cosa.

La Morte
arriva domani
e ci trova
raccolti
nei sacchi.

Come Anita,
che, magra com'era,
la portarono via
nella sua plastica
nera.

La morte
è ciò che vedo.
Ed ora
ora che l'ho capito,
la morte non si ferma.

Indifferente
impudica
selvaggia.

Col naso puntato verso l'artificio
di fuochi colorati.

Ho visto gente
correre
nella direzione dell'orrore.

Stupida folla
stupida paura
stupido orrore.

Mamma mia
quanto è semplice
farlo.

Semplice.
Ottusa bestia.

Così
facile
da darmi il vomito.

Ma tu,
ora,
non
darti
pena.

Domani
sentiremo
insieme
l'aroma
del caffè
e potremo
convincerci
che siamo ancora
a Casa.
E il sudore
lo mescoleremo
fra
paura
ed
estate.

In quello stupido
spazio
lasciato vivo.

Poi ho chiuso
le imposte
gli occhi
le mani
la tavoletta del water
il libro
il pc
la porta
la bocca
il rubinetto
la bottiglia
il cassetto
i pensieri
in fondo
e
ho sentito
arrivare un camion
e ho sentito
le grida
e non ho potuto chiudere più nulla.

Così,
senza pelle,
ho lasciato piangere
tutto il rumore
che è rimasto dentro.


                      Rebecca




Alba, Promenade des Anglais
foto di Eric Gaillard








Alba, Promenade des Anglais 
foto di Eric Gaillard








sabato 2 luglio 2016

Il Razzismo non è mai Nuovo. Il Nazismo non è nato nel deserto.


La scienza nazista porta all'estremo ciò che l'eugenetica sottintende: il perfezionamento della specie umana attraverso la selezione forzosa e artificiale di caratteri fisici e mentali ritenuti positivi e l'eliminazione radicale di quelli negativi (eugenetica dal greco εὖ = bene e γένος = stirpe, razza).



È necessario pulire il sangue della Nazione tedesca eliminando tutti i rischi di commistione con elementi geneticamente spuri.
'Disegna ciò che vedi' fu l'invito del papà alla piccola Helga Weissova
e così lei fece, dal campo di Terezin fino ad Auschwitz.

Il primo campo in cui applicare l'eugenetica, e non solo per quanto riguarda il nazismo, è quello della sterilizzazione: non permettere la riproduzione a chi non possiede quei caratteri di purezza auspicati.
Le prime vittime di questo connubio osceno sono i bambini e i pazzi.
Alla metà dell'Ottocento la scienza medica pone la malattia mentale nella sfera cerebrale, non più morale. Rispetto a questo passo avanti, il disturbo mentale viene considerato comunque incurabile, una tara, e il ricovero, in sostanza, non è una forma di terapia bensì un metodo di contenzione. 
I pazzi sono perfettamente in linea con ciò che il nazismo scientifico deve curare.
Tutto ciò quindi, non nasce nella fucina allucinata di un pazzo o nell'isolamento di una sperimentazione segreta, tutto ciò ha l'avvallo della scienza. Questo avvallo non è secondario quando ci domandiamo perché: perché i medici hanno operato in sintonia con il nazismo? perché le famiglie hanno creduto ai percorsi terapeutici proposti? perché i primi odori di carne bruciata provenienti dalle case di cura non hanno allarmato i cittadini che in quelle zone vivevano?
L’anatomia si rivelerà subito fondamentale per la scienza medica, così i cervelli dei pazienti (gasati o uccisi nei vari modi) sono strumento indispensabile per lo studio in laboratorio. Molti sono i medici che fanno richiesta per lavorare nei lager, considerati importanti sedi di ricerca scientifica.
Eccolo il perché: la scienza, la scienza poteva tutto; la scienza può tutto.



David Olère (1902-1985) - Crematorio III - Auschwitz-Birkenau, 1945


La selezione della razza è al centro perfetto del progresso scientifico: psichiatria e medicina dettano le regole del futuro della razza.
La sostanza della selezione è semplice: tutti i malati mentali e tutti coloro che hanno tare fisiche vanno innanzitutto isolati e poi sterilizzati; col nazismo si giunge all'apice di questo progresso, si arriva alla “morte per compassione” che, negli anni dal ’38 al ’41, sarà il metodo di cura per eccellenza. 
Dal 1941 l’ulteriore deriva selvaggia porterà al vero e proprio sterminio come salvaguardia della razza e dell’economia. 
La definizione “morte per compassione” è utilizzata per la prima volta durante il Processo di Norimberga. 

Ma la sterilizzazione non fu prerogativa del nazismo, tutt’altro.
Il primo Paese a concepire la sterilizzazione come forma di protezione clinica dalla diffusione di talune malattie sono gli Stati Uniti.
Ciò che accade in Germania rafforza e amplifica questa protezione, poiché accade all’interno di un disegno di investimento in un nuovo futuro, in una nuova economia, depurata dai pesi che i malati generano alla Nazione: il disegno della deportazione di massa.
L’eutanasia, in quest'ottica, si inserisce alla perfezione come sistema di cura e di risparmio.

Una rete di medici e informatori, riferisce direttamente alla Cancelleria del Furher di quali siano e dove siano gli individui da trattare; il sistema di controllo del territorio è perfetto. 
Il centro di riferimento sarà una villa in Tiergartenstraße 4, Berlino, qui agirà il gruppo di lavoro noto con l’abbreviazione Aktion T4. 
Tiergartenstraße 4, Berlin


















le sale della villa in Tiergartenstraße 4,
qui
 la scienza medica nazista si è fatta storia

Una commissione che lavora in questa villa decide le sorti dei pazienti: la vita, il lavoro e la morte. 

Alcuni medici designati avranno l’onere di decidere per la morte pietosa nei casi di pazienti che verranno giudicati incurabili.
Hitler non siglerà mai nessuna legge in merito, ci saranno solo comunicazioni private.

In una lettera datata primo settembre 1939, scriverà: 
"Al Capo della Cancelleria del Reich Philipp Bouhler e al Dr Karl Brandt, viene conferita la responsabilità di estendere la competenza di taluni medici, designati per nome, cosicché ai pazienti che, sulla base dei giudizio umano, sono considerati incurabili, possa essere concessa una morte pietosa dopo una diagnosi approfondita". 
Bouhler e Brandt erano nell’Aktion T4 a garanzia di fedeltà al programma scientifico dell’eugenetica: ricevere le segnalazioni e decidere per le sorti.
Il sistema è semplice e capillare poiché partecipano tutti: dalle famiglie, alle ostetriche, ai medici di famiglia. 
Con una lettera riservata inviata il 18 agosto del 1939, il corpo medico è invitato a segnalare la nascita di bambini affetti da malattie ereditarie, malformati o affetti da deficienze di varia natura. Il Ministero della Sanità del Reich sceglierà caso per caso la cura.
I bambini scelti vengono prelevati dalle famiglie o dagli ospedali, trasportati su mezzi dai vetri oscurati per viaggi lunghi, anche più giorni, senza mangiare, senza poter scendere.
Insieme a loro viaggiano dentisti e fornisti. 
I primi come cercatori di denti d’oro. 
I secondi per l’opera finale.

All’interno delle strutture medico ospedaliere i bambini verranno reclusi in reparti per l’assistenza specialistica; qui la cura è la morte.
Bambini sopra gli 8 anni trattati con camicie di forza, catene per gli allettati.
Sperimentare è la parola d’ordine. Capire il perché di tali aberrazioni per porvi rimedio in futuro.
I cervelli di questi bambini verranno espiantati e studiati. Alcuni di questi cervelli riceveranno sepoltura soltanto dopo il 1990.
I bambini verranno uccisi in tutto il periodo compreso fra il 1938 e il 1945.


i luoghi dell'eutanasia



Il primo bambino ucciso in nome della razza e dell’eugenetica fu il figlio dei coniugi Knauer, era il 1938. Furono i genitori stessi a denunciare ad Aktion T4 la gravità delle malformazioni che il neonato presentava e così vennero “accontentati” da un Hitler che ne autorizzò l’eliminazione.
L’ultimo bambino a venire ucciso sarà invece Ernst Lossa, uno zingaro. Il ragazzo viene inviato in riformatorio a 10 anni. Leggendo qui e là il percorso di questo ragazzino sono poche le anamnesi che parlano di malattia, addirittura nei documenti si legge di lui come di uno “psicopatico di buon cuore”. Ma quel cuore non farà di lui un ragazzo libero, Ernst verrà giudicato “inguaribile".
Trasferito all'Istituto Kaufbeuren, istituto legato ad Aktion T4, viene sottoposto alla "dieta E", una dieta che fa semplicemente morire di fame. Ernst resiste e lungo alla dieta al punto che decideranno di ucciderlo con un'iniezione letale il 9 agosto del 1944, l'iniezione sarà fatta da un'infermiera caritatevole. La stessa donna che confesserà candidamente di avere ucciso 250 bambini.

David Olère (1902-1985) - Dopo la gassazione - Auschwitz-Birkenau, 1946


L’eutanasia degli adulti percorre altre strade, ma parte sempre dallo stesso indirizzo: Tiergartenstraße 4.
Dopo l'inizio della cura dei bambini, arriva di diritto la cura per i pazzi. Oltre alla collaborazione dei medici di famiglia, diviene fondamentale quella degli psichiatri.
Da Tiergartenstraße 4, infatti, partono richieste di informazione sui pazienti presenti negli ospedali e nelle cliniche psichiatriche. Gli addetti del T4 avranno a disposizione un registro delle tipologie di malati da trattare, utile per decidere le loro sorti.
Vengono interpellati ospedali, case d’infanzia e case per anziani, sanatori, cliniche, tutto con il fine di mettere mano sui pazienti da eliminare, ovvero coloro che sono riconosciuti pazzi e pericolosi dai medici, pazienti a lunga degenza di varia natura, pazienti con patologie individuate nell’ottica dell’eugenetica come malattie (leggi malati) da eliminare.
Nel momento in cui la commissione ha nelle mani i moduli compilati dalle singole cliniche, per i singoli pazienti, si passa a redigere le liste per le deportazioni, le liste per l’eutanasia, le liste per le gasazioni.
Per la deportazione dei bambini si inviava una comunicazione alle famiglie con la quale si chiedeva l’autorizzazione al trasferimento, per gli adulti i familiari venivano avvisati solo a trasferimento avvenuto; la motivazione degli spostamenti repentini veniva collegata alle nuove cure disponibili e la segretezza dei viaggi, cui venivano sottoposti i malati, veniva giustificata con la pericolosità dello stato di guerra.
Sono sei i manicomi di sterminio in Germania: il Castello di Hartheim in Austria, Sonnestein in Sassonia, Klinik Zwiefalten a Baden-Würtemberg, Bernburg sull’Havel vicino a Berlino, Hadamar in Assia.

I pazienti vengono trasportati in queste strutture da altri luoghi di degenza. Quando i familiari chiedono informazioni ufficiali, le lettere rimangono senza risposta, come è testimoniato dai carteggi fra ospedali e famiglie.
Aktion T4 cessa il suo lavoro nel 1941, perché si passa a qualcosa di più discreto e al contempo selvaggio. 
La già citata discrezionalità nell’individuare chi condurre a morte pietosa, non ha più alcun senso, bisogna farli tutti fuori.

I deportati disabili uccisi sono circa 70.000.
Presso l'ospedale Kaufbeuren, mentre si è ancora alla ricerca del metodo meno dispendioso e più efficace per eliminare i malati, nasce la dieta di Valentin Falthauser, la cosiddetta "dieta E" con la quale si cercherà di uccidere anche Ernst Lossa. Questa dieta mirava a indebolire e uccidere nel giro di poco tempo; una dieta completamente priva di grassi le cui pietanze erano cavoli e rape cotte in acqua. La malnutrizione sarà, in effetti, un modo diffuso per uccidere. Anche in questo caso non si leggerà nessuna comunicazione ufficiale. Le diete di fame saranno un dato di fatto.


Shimon Balicki, Bambini nella camera a gas, 1974


Con la fine dell’Aktion T4, nel 1941, non cesseranno le selezioni e le uccisioni, anzi aumenteranno le categorie da isolare e sopprimere. 
Nascerà per questo Aktion T4F13.
A capo di questo rinnovato progetto ci sarà il gerarca Himmler; questa nuova commissione sarà attiva direttamente nei campi di sterminio, e si occuperà di coloro che, all’interno dei lager, non sono considerati più abili al lavoro.

Himmler e Bouhler trasferiranno la loro competenza e le pratiche sperimentate da Aktion T4 a T4F13.
Ovvero opereranno direttamente nei campi di concentramento; da qui i deportati scelti, verranno spostati in uno dei centri dotati di sistemi per la gasazione e fatti fuori.
Nel 1943 la guerra si fa sempre più dura, occorrono braccia da mettere al lavoro, occorre sfruttare al limite più estremo gli uomini e le donne dei lager, solo i disabili, inadatti al lavoro, vengono uccisi direttamente.
Eppure anche i metodi della T4F13 vengono ritenuti troppo lunghi, troppi moduli da compilare, troppa burocrazia, la vita e la morte devono essere decise con più semplicità, saranno così designati a tale ruolo, i responsabili dei campi. 
Nel 1944 anche Aktion T4F13 cessa di esistere. 
Vengono smantellati i forni adibiti nelle strutture esterne ai lager. 
Bisogna ottimizzare, velocizzare, rendere meccanismo paraindustriale la morte per gas.
Le camere a gas saranno operative all’interno stesso dei campi, vietato perdere tempo, vietato spendere soldi.
Dalle prime camere a gas usate con Aktion T4 e distribuite nelle sei Case di Sterminio, il sistema di uccisione si è evoluto, dal monossido di carbonio si è passati al Zyklon B, in grado di uccidere in pochi minuti fra le 1000 e le 1500 persone.

 
di Haas Leo, Campo di concentramento di Terezin 

Come si è arrivati a tutto questo? 
Solo molto lentamente la Germania nazista trasformerà l'eugenetica in sterminio degli ebrei, solo molto lentamente i decreti contro gli ebrei diverranno deportazione e sterminio di massa.

'Disegna ciò che vedi' fu l'invito del papà alla piccola Helga Weissova
e così lei fece, dal campo di Terezin fino ad Auschwitz.



Nel 1920, quando nasce il Partito Nazional-Socialista dei Lavoratori Tedeschi, alla base del programma ci sono i punti già redatti da Hitler sulla teoria della razza, gli ariani vanno difesi; la guerra delle razze deve avere un solo vincitore.
Il 30 gennaio del 1933 l’uomo della razza prese il potere, la Germania e la storia dell'umanità passavano nelle mani di Adolf Hitler.
Campo di Buchenwald, 1945.
Elie Wiesel è nella seconda riga a partire dal basso, il settimo a sinistra.
Elie Wiesel, 1928 - 2016
Dal 1933 la legislazione inizia ad occuparsi della condotta degli ebrei nella società tedesca. Le leggi limitavano la vita degli ebrei (stesso destino per altri non ariani): esclusione dalle cariche pubbliche, dalla professione medica e legale, essendo una razza geneticamente inaffidabile andava allontanata da ruoli di responsabilità; verrà altresì drasticamente ridotto l’accesso alle scuole e alle università e del tutto precluso l’accesso alla facoltà di Medicina; i medici ebrei attivi non potranno curare gli ariani; verrà impedita la macellazione secondo i criteri tradizionali ebrei.
Nel 1935, con le Leggi di Norimberga, si entra nella sfera privata: vietati i matrimoni misti, tolta la cittadinanza al Reich, negato il diritto di voto.
Le Leggi di Norimberga definiscono Ebreo chi è di famiglia ebraica, indipendentemente dal suo credo.
L’estromissione degli individui dalla storia e dalla vita tedesca prende gran velocità.
Cos’è un ebreo in Germania? 

Un individuo privati di diritti e di cittadinanza, una donna, un uomo spogliato della sua identità, della sua autonomia; un ebreo diviene un individuo su cui viene cucita la totale estraneità dal consesso tedesco; l'ebreo è diverso, estraneo, nemico.
Il passaggio successivo fu quello dell’espropriazione dei beni, si passò all'arianizzazione delle attività economiche, ovvero gli ebrei vennero estromessi dai loro ruoli e sostituiti dai tedeschi.
Alcune zone vengono vietate agli ebrei.
Ogni individuo ebreo che aveva un nome non ebraico doveva farlo precedere da “Sara” o da “Israel” per essere dichiaratamente individuato.
Tra il 1933 e il 1945 vennero adibiti circa 40.000 campi di concentramento di vario genere, il primo fu Dachau nel 1933.
Nei verranno destinati comunisti, socialisti, social-democratici, Rom, Testimoni di Geova, omosessuali, asociali e devianti. 

I primi ebrei ad essere portati nei campi furono ebrei uomini scelti fra criminali e delinquenti abituali;  poi essere ebreo fu sufficiente per la deportazione e la morte.
Si corre poi all’invasione della Polonia, inizia la Seconda Guerra Mondiale, iniziano i ghetti.
Ma è nel 1941 che inizia la fine. Nei campi di concentramento i lavori forzati riducono alla morte molti deportati, la sperimentazione si fa sempre più serrata e nascono le prime camere a gas mobili, sugli autocarri.
È in questo momento che viene delineato il programma del dominio totale della Germania, che va di pari passo con la necessità di risolvere definitivamente il problema ebraico.
Nascono così i campi di sterminio: Belzec, Sobibor e Treblinka.
I prigionieri passavano dai lavori forzati per la macchina da guerra, alle camere a gas.
Con l’invasione dell’Unione Sovietica aumentano i campi, qui vi vengono uccisi anche i prigionieri di guerra sovietici.
Nel 1942 anche Auschwitz venne promosso da campo di concentramento a campo di sterminio.
La Polonia fu territorio prediletto per i campi di sterminio poiché la popolazione ebrea era la più alta.
A Birkenau, sottocampo di Auschwitz, in un solo giorno si arrivava ad uccidere fino a 6.000 individui.




'Disegna ciò che vedi' fu l'invito del papà alla piccola Helga Weissova
e così lei fece, dal campo di Terezin fino ad Auschwitz.

Anche la matematica a scuola vedeva gli ebrei ridotti a oggetti, in fondo per Hitler educare allo Stato Razziale voleva dire crescere ragazzini come fieri tedeschi, poche nozioni, meno ore di scuola. La didattica è propaganda. Nei libri di scuola i bambini si trovano a leggere descrizioni di ciò che altri bambini hanno provato quando hanno incontrato il Furher. La sua immagine è in ogni aula. Il culto di Hitler e quello della razza, sono uniti alla militarizzazione come spirito di unione e forza nazionalistica.

Esercizio 95. La costruzione di un manicomio richiede 6 milioni di marchi. Quanti quartieri del costo di 15.000 marchi ciascuno avrebbero potuto essere costruiti al suo posto?
Esercizio 97. Un ammalato di mente costa circa 4 marchi al giorno, un invalido 5,5 marchi, un delinquente 3,5 marchi. In molti casi un funzionario pubblico guadagna 4 marchi al giorno, un impiegato appena 3,5 marchi. Rappresenta graficamente queste cifre. In Germania ci sono 300.000 ammalati di mente, epilettici, ecc. in case di cura. Quanto costano annualmente costoro complessivamente, se per ognuno ci vogliono 4 marchi al giorno? Quanti prestiti per cittadini tedeschi di 1.000 marchi l’uno si potrebbero stanziare con questi soldi?

'Disegna ciò che vedi' fu l'invito del papà alla piccola Helga Weissova
e così lei fece, dal campo di Terezin fino ad Auschwitz.
Helga è sopravvissuta e ha continuato a disegnare ciò che aveva visto.


N.B.
questo testo non ha in sé nulla di originale.
Nasce da letture varie e dalla visione dello spettacolo di Marco Paolini "Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute".
«Ausmerzen è un vocabolo antico, appartiene a un lessico popolare, è una parole pronunciata dalle bocche dei pastori, viene da marzo e indica qualcosa che va fatto in quel tempo, ha un suono dolce ma un significato duro: a marzo, prima della transumanza, gli animali più deboli, quelli che non reggerebbero il viaggio, vanno soppressi.» M.P.