sabato 16 luglio 2016

Dopo Nizza. Dopo la Morte. Rebecca



Dopo Nizza. Dopo la Morte. 

Non so dire
cosa.

La Morte
arriva domani
e ci trova
raccolti
nei sacchi.

Come Anita,
che, magra com'era,
la portarono via
nella sua plastica
nera.

La morte
è ciò che vedo.
Ed ora
ora che l'ho capito,
la morte non si ferma.

Indifferente
impudica
selvaggia.

Col naso puntato verso l'artificio
di fuochi colorati.

Ho visto gente
correre
nella direzione dell'orrore.

Stupida folla
stupida paura
stupido orrore.

Mamma mia
quanto è semplice
farlo.

Semplice.
Ottusa bestia.

Così
facile
da darmi il vomito.

Ma tu,
ora,
non
darti
pena.

Domani
sentiremo
insieme
l'aroma
del caffè
e potremo
convincerci
che siamo ancora
a Casa.
E il sudore
lo mescoleremo
fra
paura
ed
estate.

In quello stupido
spazio
lasciato vivo.

Poi ho chiuso
le imposte
gli occhi
le mani
la tavoletta del water
il libro
il pc
la porta
la bocca
il rubinetto
la bottiglia
il cassetto
i pensieri
in fondo
e
ho sentito
arrivare un camion
e ho sentito
le grida
e non ho potuto chiudere più nulla.

Così,
senza pelle,
ho lasciato piangere
tutto il rumore
che è rimasto dentro.


                      Rebecca




Alba, Promenade des Anglais
foto di Eric Gaillard








Alba, Promenade des Anglais 
foto di Eric Gaillard








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