Le mutilazioni genitale femminile sono di tre tipi e avvengono senza nessuna
anestesia:
•
clitoridectomia: asportazione totale o parziale della clitoride;
•
escissione: parziale o totale rimozione della clitoride e delle piccole labbra,
con o senza escissione delle grandi labbra;
•
infibulazione o circoncisione: restringimento dell'orifizio vaginale con una cucitura
creata tagliando e avvicinando le piccole e/o le grandi labbra, con o senza
l'escissione del clitoride; viene lasciato aperto solo un piccolo foro per
permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale.
Durante
e dopo l’intervento le gambe devono essere legate per velocizzare la
cicatrizzazione, questa costrizione può durare anche molti giorni.
Nell’apertura
viene inserito un corpo estraneo, per far sì che a cicatrizzazione avvenuta vi sia uno spazio che permetta il
passaggio dell'urina e del mestruo.
Quando
i tessuti sono cicatrizzati, il risultato verrà valutato congruo dai familiari dello sposo.
Per avere rapporti sessuali, la donna dovrà sottoporsi ad una graduale
dilatazione da parte del marito o dei suoi parenti, dilatazione che può durare
giorni, settimane o addirittura mesi.
Quando
la dilatazione risulta difficile o troppo lunga e la penetrazione vaginale
risulta impossibile, la carne cicatrizzata viene di nuovo tagliata.
Per
ogni eventuale parto la donna dovrà essere sottoposta a deinfibulazione per
consentire il passaggio del bambino.
Dopo ogni parto, una nuova infibulazione: i monconi delle grandi labbra verranno ricuciti.
Gli
strumenti da taglio con i quali le bambine e le donne subiscono le mutilazioni
genitali sono coltelli, rasoi, forbici e pezzi di vetro rotti.
Le
condizioni igieniche in cui queste violenze avvengono sono pessime. L’intervento
già di per sé predispone alla formazione di infiammazioni e infezioni, ma di certo
l’ambiente in cui avviene aumenta il rischio.
I
danni sono infiniti e irrecuperabili.
Fisici
e psicologici.
Il
grado di dolore cui questi interventi costringono è intollerabile.
Le
vittime sono bambine che cresceranno con una memoria stravolta del loro essere donne.
La
donna non proverà il piacere che la sua sessualità potrebbe darle, non potrà
masturbarsi; frigidità e mancanza di orgasmo sono parte integrante delle
conseguenze e della sottomissione al dominio maschile.
Sin
da subito saranno soggette a malattie e conseguenze, a livello di salute
fisica: ascessi, calcoli e cisti, infezioni e ostruzioni croniche del tratto urinario, forti dolori
nelle mestruazioni e nei rapporti sessuali, maggiore vulnerabilità all'infezione
da HIV/AIDS, epatite e altre malattie veicolate dal sangue, infertilità,
incontinenza, maggiore rischio di mortalità materna per travaglio chiuso o
emorragia al momento del parto.
In
Europa sono circa 180mila le ragazze a rischio mutilazione genitale.
Fonti