venerdì 25 agosto 2017

"Il terrorista. Lui guarda" di Wislawa Szymborska


Parigi, dopo il 13 novembre 2015

La bomba esploderà nel bar alle tredici e venti.

Adesso sono appena le tredici e sedici.

Alcuni faranno in tempo a entrare,

alcuni a uscire.

 

Il terrorista ha già attraversato la strada.

Questa distanza lo protegge da ogni male,

e poi la vista è come al cinema:

 

Una donna con il giaccone giallo, lei entra.

Un uomo con gli occhiali scuri, lui esce.

Ragazzi in jeans, loro parlano.

Parigi, dopo il 13 novembre 2015

Le tredici e diciassette e quattro secondi.

Quello più basso è fortunato e sale sulla vespa,

quello più alto invece entra.

 

Le tredici e diciassette e quaranta secondi.

La ragazza, lei cammina con un nastro verde nei capelli.

Ma quell'autobus d'improvviso la nasconde.

Le tredici e diciotto.

La ragazza non c'è più.

Se è stata così stupida da entrare, oppure no,

si vedrà quando li porteranno fuori.

 

Le tredici e diciannove.

Più nessuno che entri, pare.

Invece esce un grassone calvo.

Sembra che si frughi nelle tasche e

alle tredici e venti meno dieci secondi

rientra a cercare quei suoi miseri guanti.

 

Sono le tredici e venti.

Il tempo, come scorre lentamente.

Deve essere ora.

No, non ancora.

Sì, ora.

La bomba, lei esplode.

 


di Wislawa Szymborska


Parigi, dopo il 13 novembre 2015


Nessun commento:

Posta un commento