Quando perdiamo qualcosa, i posti dove possiamo averla persa sono finiti: da qualche parte in cui siamo stati, in auto, in casa, in ufficio, a casa dell'amante, in hotel con l'amante, in lavatrice.
Possiamo anche non ricordarci dove, ma di certo è un posto in cui siamo stati.
In casa solitamente le cose non si perdono, ma si ripongono in un posto sicuro così quando le cerchi le trovi. Li ti rendi conto di essere una specialista del nascondimento, perché il posto è talmente sicuro che 5 secondi dopo aver nascosto l'oggetto, ti sei sparaflasshata alla men in black ed hai resettato il luogo del nascondimento. Per cui tecnicamente l'oggetto non è perduto, ma solo in attesa di essere ritrovato, in un barlume di lucidità oppure quando un ricordo tenterà la fuga verso la superficie come una bolla d'aria e allora PLOP ed ecco che ti ricordi tutto.
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di Sacha Goldberger |
Tutto ciò che viene perso dove perderlo rappresenta una sciagura paragonabile solo all'acqua che si trasforma in sangue e alla morte di tutti i primogeniti ( aka perdere qualcosa a casa/auto dell'amante ) comporta la perdita immediata dell'oggetto, in quanto in caso di ritrovamento negheremo fino alla cianosi che sia nostro e nel peggiore dei casi cadremo a terra, zampe all'aria fingendoci morti.
Tutto ciò che viene perso altrove, in un qualsiasi altrove solitamente resta perso altrove e solo in rarissimi casi torna. come per magia, senza una spiegazione logica. c'è poco da dire, fa parte della sfera esoterica, non possiamo spiegare, solo accettare e rallegrarci nel caso accada, ma appunto non dipende da noi.
Tutto ciò che si perde in lavatrice ha scavalcato lo star gate quindi si trova in un'altra dimensione, parallela alla nostra, che vive una vita diversa ma simile. A volte vorrei essere un calzino, farmi questa esperienza, vedere se davvero si produce un fenomeno alla sliding door così da vivere la vita che avresti voluto, ma che non è capitata. tanto poi si torna, perché così come il calzino svanisce, così ritorna.
Detto ciò: quelli che affrontano viaggi lunghissimi verso chessò l'India, la foresta Amazzonica o altre mete amene allo scopo di RITROVAR SE STESSI dove si erano persi? negli stessi luoghi? si erano nascosti in casa? in casa dell'amante? oppure avevano fatto un ciclo bianchi a 60° con centrifuga a 1200 giri ed erano stati sparati nell'iperspazio del candeggio?
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di Mircea Cantor - Tracking Happiness, 2009 |
No perché non ha senso fare un viaggio per
ritrovar sé stessi, se parti per un viaggione così cazzo come minimo devi trovare un NUOVO te stesso non Ritrovare quello vecchio! se parti per il viaggio della vita è come se cambiassi pelle, è come se fossi un calzino bianco che rotolo con quelli rossi e viene fuori rosa! basta con sta storia del parto per ritrovare me stesso, anche perché, spesso, quando perdiamo qualcosa è perché quel qualcosa ha esaurito l'utilità, non ci serve più.
quindi fatevi due dita di ayahuasca, sdraiatevi sul divano e buon viaggio! di Nicoletta Mazzini
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di Steve McCurry |