1.
La
gente è perfetto rumore,
la
gente è polvere che professa la mia piccola lingua.
2.
Volgo
le spalle e leggero mi metto in marcia. Dietro di me una polvere di lingue che
sparge
inutili parole. Leggero mi metto in marcia come se fossi nessuno.
Cammino
verso un angolo e faccio cadere su di me l’oscurità e mi accuccio,
e
lì, nella vasta oscurità, la mia bocca è piena di donne vecchie, il mio cuore
si
contrae e si espande in questa vasta oscurità. Dalla polvere
del
linguaggio, si attacca alle orecchie una lingua, parla e io ascolto la sua eco
in un pozzo, come un megafono nel quale
soffiano
ventitre anni.
3.
Mi
curvo di più. Poi mi rialzo spaventato e corro nelle strade della città
come
uno che fugge da un cappio dal quale pendono tutti insieme
un
gruppo di impiccati, ma
quando
sono tornato, non ho trovato il cappio ma un pozzo interrato.
Il
pozzo era il segno del terrore. E l'interrato indicava me.
Ma
è il terrore:
voglio
una bara fredda,
dove
trascorrere la vita
come
fossi nessuno.
traduzione di Fawzi Al Delaimi
Khaled
Sominan Al Nassiry, è nato a Damasco nel 1979 da una famiglia palestinese
rifugiata in Siria.
È
nato e ha vissuto con un permesso di soggiorno nella sua stessa
"casa".
Da
qualche anno vive in Italia e per lui tornare in Siria è sconsigliato, schedato
dai servizi segreti poiché produce cultura.
di Lucie Brodbeck & Simon de Barbuat.
"Vertiges du Quotidien"
2012
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