lunedì 15 maggio 2017

Come fossi nessuno. di Khaled Soliman Al Nassiry

1.
La gente è perfetto rumore,
la gente è polvere che professa la mia piccola lingua.

2.
Volgo le spalle e leggero mi metto in marcia. Dietro di me una polvere di lingue che
sparge inutili parole. Leggero mi metto in marcia come se fossi nessuno.
Cammino verso un angolo e faccio cadere su di me l’oscurità e mi accuccio,
e lì, nella vasta oscurità, la mia bocca è piena di donne vecchie, il mio cuore
si contrae e si espande in questa vasta oscurità. Dalla polvere
del linguaggio, si attacca alle orecchie una lingua, parla e io ascolto la sua eco in un pozzo, come un megafono nel quale
soffiano ventitre anni.

3.
Mi curvo di più. Poi mi rialzo spaventato e corro nelle strade della città
come uno che fugge da un cappio dal quale pendono tutti insieme
un gruppo di impiccati, ma
quando sono tornato, non ho trovato il cappio ma un pozzo interrato.
Il pozzo era il segno del terrore. E l'interrato indicava me.
Ma è il terrore:
voglio una bara fredda,
dove trascorrere la vita

come fossi nessuno.

                                                                                                               traduzione di Fawzi Al Delaimi


Khaled Sominan Al Nassiry, è nato a Damasco nel 1979 da una famiglia palestinese rifugiata in Siria.
È nato e ha vissuto con un permesso di soggiorno nella sua stessa "casa".
Da qualche anno vive in Italia e per lui tornare in Siria è sconsigliato, schedato dai servizi segreti poiché produce cultura.

di Lucie Brodbeck & Simon de Barbuat.
"Vertiges du Quotidien"
2012


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