è stato condannato a morte per apostasia, da un Tribunale in Arabia Saudita.
Sotto accusa la sua condotta poetica, la sua condotta morale, la sua vita.
È accusato di aver offeso il Profeta Maometto.
È in carcere dal gennaio del 2014.
La prima pena comminata era stata di 4 anni di reclusione e 800 frustate.
Questa della condanna a morte è la risposta al suo ricorso.
Non può incaricare un avvocato per il suo appello perché dal momento in cui è stato arrestato gli sono stati sottratti i documenti.
La pena di morte in Arabia Saudita viene eseguita in tre modi:
lapidazione, decapitazione, impiccagione.
In alcuni casi dopo la morte il corpo viene crocefisso e lasciato putrefare.
L'Arabia ha il primato per numero di esecuzioni capitali.
Non è il solo caso per cui sentire una profonda lontananza con la giustizia sociale e giudiziaria di questo paese.
C'è anche Ali Mohammed Baqir al-Nimr, un ragazzo di 21 anni, in prigione dal 2012. I reati di cui è accusato questo ragazzo sono reati di "libertà". Sono reati di un adolescente che cresce in un regime di totale controllo culturale e che esprime la sua volontà di pensare "un altro mondo".
Fondamentalmente esprime la volontà di "desiderare".
Ma non si può.
Invece si possono pubblicare, fra gli annunci di lavoro, richieste di boia.
Perché il boia è corpo dello Stato, è il corpo pulito del settore pubblico.
Il boia garantisce alle culture dittatoriali e ottuse, di avere sempre attivo il tritacarne.
Il boia in Arabia Saudita non deve pigiare asetticamente un bottone.
La pena di morte qui è un faccia a faccia col sangue, col dolore, con la necessità di usare la forza fisica.
opera di Ashraf Fayadh |
di Ashraf Fayad
Cosa pensi dei miei giorni che ho assassinato senza di te?
Delle mie parole che sono svanite in fretta,
della mia misera condizione,
delle sofferenze oramai sedimentate nel mio petto come alghe secche?
Ho dimenticato di dirti che mi sono abituato alla tua reale assenza,
che i desideri hanno smarrito la strada che li portava a te,
e che anche i ricordi han cominciato a svanire!
Io continuo ad inseguire la luce ma non è desiderio di vedere…le tenebre rimangono spaventose
anche se ad esse ci si abitua!
traduzione dall'arabo di Silvia Moresi
per firmare la PETIZIONE https://secure.avaaz.org/en/petition/Amnesty_international_Save_the_palestinian_poet_and_artist_Ashraf_Fayadh/?nIsYUjb
https://editoriaraba.wordpress.com/2015/01/15/liberta-per-il-poeta-palestinese-ashraf-fayadh-in-carcere-in-arabia-saudita-da-un-anno/
Ashraf Fayadh |
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