Ma quanti anni hai?
Ne ho 16, ne ho 17, ne ho un milione, non sono ancora nata.
Ma perché vai a fare la guerra?
Vado perché sarò libera, vado perché potrò vivere la mia fede, vado perché ho deciso che quella è la mia vera vita.
E così Samra Kesinovic e Sabina Selimovic lasciano alle famiglie questo messaggio:
Non cercateci, stiamo servendo Allah.
Al momento di questa scelta avevano 16 e 15 anni ed era l'aprile del 2014.
Sono fuggite da Vienna, la loro città, per andare in Siria.
Due ragazze di origine bosniaca.
Sabina è morta in un conflitto a fuoco, era dicembre scorso.
Samra invece, dopo aver partorito, voleva allontanarsi dalla città di Raqqa, ma questo non è previsto per chi decide di servire Allah in senso all'Is, e per chi contrae matrimonio con i combattenti.
Perché le due ragazze si erano sposate.
Già da qualche tempo la stampa europea riportava voci di una volontà di Samra e di Sabina di staccarsi da quel mondo che avevano così caparbiamente voluto.
Ma fuoriuscire da questo mondo parallelo è impossibile.
Un mondo nel quale molti giovani entrano volontariamente, ma da cui uscire con altrettanta chiarezza di volontà sembra non essere previsto.
Così Sabina e Samra sono morte per Allah, sotto colpi di arma da fuoco l'una e sotto la violenza delle botte l'altra.
È molto difficile interpretare tutto questo percorso.
I contatti con chi stimola e fa crescere simili motivazioni.
La convinzione che cresce e diviene entusiasmo e dogma.
Il silenzio nel quale queste ragazze sono andate a dormire con l'emozione del loro progetto.
E non so bene se siano state vittime di un progetto troppo diverso da loro e se siano state protagoniste di una scelta ottusa.
In ogni caso, avevano gli occhi bellissimi e si sono fatte fregare, ma questo capita a tante ragazzine che si fanno donne in un mare di cazzate.
Rebecca
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