a Dicembre mi sposo. di Rebecca di Santo

A Dicembre mi sposo.
Nessuna regola grammaticale indica di scrivere i mesi con la lettera maiuscola, ma io i mesi li rispetto. Scandisco il mio tempo in ore, quando sono in diretta. Ma quando si tratta di ricordi o di progetti il tempo si fa di attimi, di mesi o di stagioni.
Quindi io mi sposo a Dicembre, in Inverno.
Gli attimi li racconterò dopo, quando si affacceranno.

Mi sposo perché devo fare festa. Devo fare una festa a questa vita, 'ché altre non ne conosco.
Festa in questa vita che è il racconto di tanti fatti e, fra questi, il racconto d'amore.
Ci sposiamo a Dicembre e siamo in tre.
Nell'adolescenza e più avanti, ho sempre affermato di non pensare.
Ma non di essere "leggera", proprio io non pensavo, non sapevo cosa volesse dire.
Nei lunghi momenti di silenzio, di solitudine, io passavo da una frase all'altra. Ma non avevo i pensieri, quelli compiuti.
Avevo tutt'al più delle visioni d'insieme.
Tipo quella volta che andando a piedi da Monteverde alla Magliana, ho visto che i rettangoli si sovrapponevano perfettamente pur essendo di diverse misure.
Non sono cambiata, è sempre questo il mio modo di pensare-non.
Così non ho imparato a fare sintesi, non so fare proiezioni, non sono neanche sicura di ricordare.
Ho fatto mia l'idea che esserci voglia dire improvvisare.
Improvvisare col bagaglio.
Le valigie pesanti, i comodi trolley, il bagaglio a mano, la Tolfa (ah la Tolfa!), il minuscolo zainetto rosso.
So i passi: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, fino ad arrivare qui, che non è un luogo.
Questo qui è un momento, è tutta la vita, è questo tratto di futuro che ha preso forma.
Insomma ci sposiamo il 23 dicembre, perché la vita devo ringraziarla anche se non l'ho capita.

Rebecca di Santo

Tattoo per mano di Lorenzo Russo, dalle incisioni rupestri del paleolitico.
titolo dell'opera: "La mia famiglia"