martedì 1 settembre 2015

Accade che è morto Oliver Sacks



Accade che è morto Oliver Sacks.
È morto ad un'età onorevole, è vero. Ma è una volta quella in cui si muore e in cui si vive.
Una volta precisa quella in cui abbiamo questa forma.
Almeno, di una volta per volta siamo consapevoli.
Lui che ha fatto del cervello un luogo da pensare.
Delle malattie neurologiche, delle lesioni al cervello una poesia.
Ma non una poesia d'istinto, assolutamente. Una poesia di studio.
Di relazioni profonde in cui l'immaginazione non è fantasia ma strada di conoscenza.
È riuscito a realizzare questo senza essere né un filosofo né un romanziere, quest'ultimo inventa storie cercando di aderire alla vita, il filosofo, il miglior filosofo, ricostruisce nessi che indichino la verità o la neghino. 
Non so cosa sia stato di preciso Oliver Sacks, chiamarlo scienziato credo sia giusto ma riduttivo, perché non ha costretto la realtà nelle maglie dei suoi strumenti ma le ha allargate, ogni paziente uno spazio, ogni disturbo un'altra maglia.
Altrimenti non ne avrebbe fatto racconti.
Ha usato l'immaginazione e già questo sembra per me Magia.
Ha cercato profondamente accettando il Mistero che regna e che va prima di tutto esperito, incarnato e poi immaginato.

Ogni malato un legame lanciato verso il passato, nel corpo presente e verso l'auspicabile e terapeutico cammino insieme. 
Nei brevi testi che ho letto da febbraio, ovvero dalla piena consapevolezza di avere un cancro in fase terminale, il talento di quest'uomo ha, per me, preso fuoco.
Si è illuminato e potenziato.
E anche l'immagine di Sacks estremo, motociclista, sperimentatore (non sempre sotto controllo) di sostanze psicoattive, illumina tutto a giorno.
Una grande chiarezza.
Vedere il film "Risvegli" è ora un cortocircuito fra la gentilezza nella recitazione di Robin Williams e la profondità di quel talento, di quella abilità ispirata e così naturale da divenire opera d'arte.

<<La mia attuale sensazione predominante, però, è di gratitudine. Ho amato e sono stato amato. Mi è stato dato tanto e qualcosa ho restituito. Ho letto e viaggiato e pensato e scritto. Ho avuto una relazione col mondo, quella speciale relazione tra scrittori e lettori. Soprattutto, sono stato un essere senziente su questo pianeta meraviglioso, e questo è stato un enorme privilegio e una fantastica avventura.>>

Merci la Vie.

Rebecca di Santo




L'anima è armonica.
Oliver Sacks






Oliver Sacks e Robin Williams

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