Seduta sulla comoda poltroncina rossa, Clelia
improvvisamente mette a fuoco
la persona che ha
davanti. In posizione leggermente più alta, c'è Zara.
Clelia
non riesce a parlare. Zara sembra assente, di
sicuro distaccata, quel tanto da
lasciare Clelia in
balìa di mille domande. Paradossale la frustrazione
dell'una
e la totale sensazione di serenità dell'altra.
Zara prima dell'appuntamento era
dal
parrucchiere: l'ennesima tinta bionda e il taglio di
sempre, che ogni volta
sente di dover fingere (a sé
stessa) nuovo. Clelia prima dell'appuntamento era
al parco sotto casa. Seduta vicino al laghetto ad
osservare le grosse carpe
boccheggiare. Il libro fra
le mani, il segnalibro fermo da qualche mese a
pagine 63. Nella stessa stanza i loro profumi
stridono. Clelia veste sintetico,
sudore aspro. Un
grosso maglione rosa su una gonna jeans, stivali
beige. Zara,
nel suo abito color panna, è discreta e
femminile. Chanel chance a
sottolinearne
l’eleganza.
Ora le due donne si fissano. Nessun duello e nessuna
comprensione. Zara guarda vistosamente l’orologio
e cambia posizione sulla sua
sedia. Clelia fa un colpo
di tosse per rimettere in moto la salivazione.
Sono
cinquanta minuti che non parla.
Nessuna è di aiuto all’altra eppure Zara mentre si
alza prende dalle mani
di Clelia 80 euro.
di Rebecca di Santo
di Robert McGinnis |
Nessun commento:
Posta un commento