Come se cantare l'odio
non fosse un canto eccezionale.
Ho spesso un'ascia nascosta fra i pensieri
(quando ti accarezzo).
Ho spesso un'ascia nascosta fra i pensieri
(quando ti accarezzo).
Un Kalašnikov puntato al tuo petto
(quando calpesti i miei fiori
senza averli lasciati sbocciare).
C'è una mina sotto il tuo incessante passo.
Chiodi, chiodi, centinaia di chiodi
ad accogliere il tuo sguardo.
Poi c'è il torbido regno del desiderio,
laddove l'odio s'incontra col gusto.
Qui, gioco col potere.
Ti lascio rassegnato
dietro il tuo angusto volere.
Non ti mostro le perle
né i tacchi
né il trucco migliore.
Gli scarti del mio odio
sai indossarli
come fossero trofei.
Io non sono molto lontana,
dietro l'angolo
rasserenata da un'altra menzogna
e dall'ennesimo proiettile
che lascio ti colpisca in pieno volto.
(quando calpesti i miei fiori
senza averli lasciati sbocciare).
C'è una mina sotto il tuo incessante passo.
Chiodi, chiodi, centinaia di chiodi
ad accogliere il tuo sguardo.
Poi c'è il torbido regno del desiderio,
laddove l'odio s'incontra col gusto.
Qui, gioco col potere.
Ti lascio rassegnato
dietro il tuo angusto volere.
Non ti mostro le perle
né i tacchi
né il trucco migliore.
Gli scarti del mio odio
sai indossarli
come fossero trofei.
Io non sono molto lontana,
dietro l'angolo
rasserenata da un'altra menzogna
e dall'ennesimo proiettile
che lascio ti colpisca in pieno volto.
di Rebecca
di Helen Warner |
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